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Thursday, January 12, 2012

Il dhallture di mia nonna


Nell'Albania dei tempi della mia infanzia, cioè quasi 30 anni fa, la merenda era a base di pane, burro, marmellata o zucchero, pane e formaggio e così via. Insomma niente a che fare con le merendine di oggi o le torte fatte dalle nonne italiane all'epoca. Purtroppo i dolci erano considerati di lusso e avevano una loro ricorrenza o venivano preparati per eventi di una certa importanza, tipo matrimoni, fidanzamenti oppure per compleanni, ma non di certo ogni giorno oppure ogni finesettimana come avviene adesso.
Nonostante la mia famiglia economicamente facesse parte del ceto medio, la mamma e la nonna non sempre riuscivano a procurare tutti gli ingredienti per preparare i dolci. Ricordo che per un certo periodo non si trovava in commercio il cioccolato. Sì, avete capito bene il cioccolato! Se nel resto della maggior parte dei paesi europei era un bene di consumo quasi giornaliero, nell'Albania degli anni '80, si tornava ai primi tempi quando il cioccolato era appena sbarcato in Europa e di conseguenza era un lusso concesso ai pochi.
Io, figlia unica e coccolata praticamente da tutti gli zii, cugini (tutti all'epoca single) e amici di famiglia, ero un po’ (forse troppo!) capricciosa a tavola. Mi nutrivo volentieri solo e soltanto di cioccolato.
Quindi potete immaginare lo stress che procuravo alla povera nonna quando chiedevo, sbattendo i piedi per terra e urlando a squarciagola, il cioccolato.
Ma non solo il cioccolato mancava negli scaffali dei negozi alimentari, pure il cacao, a volte lo zucchero, le uova, ecc., che peraltro erano razionati a seconda del numero di persone in famiglia. 
Tutta questa mancanza in genere alimentare e soprattutto l’isolamento forzato dal resto del mondo ha portato secondo me un impoverimento nella cultura gastronomica albanese. I dolci tipici come baklava, kadaif, revani, kompeka ecc. erano di importazione bizantina, tracce di un'occupazione ottomana durata 5 secoli. Questi venivano preparati di rado, in cadenza delle festività di fine anno, per il resto ci si accontentava di dolci semplici che richiedevano pochi ingredienti, di facile preparazione e cottura.
Tutto questo faceva assumere al dolce il valore di qualcosa di molto pregiato, quasi un capriccio.
In casa di mia nonna non mancavano mai le confetture che lei preparava ogni estate e che nascondeva nei suoi armadietti per fargli spuntare quando a me veniva voglia di qualcosa di dolce :)
E tutto questo deficit di dolci – essendo io una golosona soprattutto di dolci sciropposi il termine deficit ci sta - lo compensava con una merenda della quale ne andavo ghiotta. Era un tipo di torta salata dal nome strano "dhallture". Strano perché "dhalle" in albanese significa yogurt diluito con dell'acqua ed insaporito con del sale, ed io non ho ancora chiaro se il nome di questa torta deriva dalla bevanda con la quale veniva accompagnata oppure nella ricetta antica si usava proprio lo yogurt diluito con dell’acqua nella preparazione.   
Ecco la ricetta:

200 gr di (fioretto) crema di mais 
50 gr di farina 00
200 gr di yogurt naturale (ottimo quello greco)
50 ml olio d’oliva
2 uova
1 cucchiaino di lievito  
Sale
50 gr burro
Una spruzzata di raki, che sarebbe una grappa d’uva.

Preparazione:
sbattere le uova con l’olio in un recipiente.
Salare ed aggiungere mescolando lo yogurt, dopodichè le farine setacciate con il lievito.
Spruzzare con mezzo bicchierino di grappa ed infine aggiungere il burro a temp. ambiente. L'impasto finale dovrebbe avere la consistenza di un impasto per torte.
Ungere una teglia con del burro e versare l’impasto.
Infornare a temp. 220°C per ca. 40  minuti o fin quando la torta assume u bel colore dorato e risulta asciutta alla prova dello stuzzicadente.
Far raffreddare e tagliare a quadratini piccoli.
Ottimo accompagnamento sarebbe quello con la bevanda sopradescritta, che può essere comprata anche nei negozi etnici.






Oppure con una salsa di yogurt un po’ piccante ed un bicchierino di grappa.

Per la salsa di yogurt  piccante servono:
yogurt compatto greco
peperoncini sott’aceto
sale
olio d’oliva extravergine
aglio
(le dosi in base ai gusti)
Preparazione:
tagliare a pezzettini i peperoncini.
Unirli allo yogurt. Aggiungere anche l’olio, l’aglio tritato ed il sale.
Mescolare e chiudere il recipiente per benino e lasciare diverse ore in frigo prima di servire.  

E se volete renderla fescion 'sta ricette potete provare a prepararla a mo di cupcakes.
Guardate qua: http://ballakumeelbasani.blogspot.com/2011/08/cupcakes-prej-dhallture-me-krem-djathi.html



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