Ho quasi 33 anni. Molti dei quali vissuti in Italia. In una città tra le Dolomiti. Nonostante la città dove vivo è piccola, non esiste una comunità.
Da una parte sono gli autoctoni, che per diverse ragioni nazionalistiche e per non far assimilare la loro cultura, hanno creato nei secoli una comunità ben compatta e tradizionale. Dall'altra parte sono gli italiani, venuti da tutte le regioni dell'Italia nelle vesti di immigrati e portando con sè, nella valigetta dei usi e costumi, modi diversi di concepire la comunità. Dopo la caduta del Muro di Berlino sono arrivati gli stranieri. Albanesi, marocchini, tunisini, cechi, slovacchi ecc., ognuno portando con sè pezzi di culture, trasformando la società in una società caleidoscopica.
Da una parte sono gli autoctoni, che per diverse ragioni nazionalistiche e per non far assimilare la loro cultura, hanno creato nei secoli una comunità ben compatta e tradizionale. Dall'altra parte sono gli italiani, venuti da tutte le regioni dell'Italia nelle vesti di immigrati e portando con sè, nella valigetta dei usi e costumi, modi diversi di concepire la comunità. Dopo la caduta del Muro di Berlino sono arrivati gli stranieri. Albanesi, marocchini, tunisini, cechi, slovacchi ecc., ognuno portando con sè pezzi di culture, trasformando la società in una società caleidoscopica.
In questo mix di etnie e culture una cosa pare chiara: qui i panni sporchi NON si lavano in casa!
La voce si alza se subisci un ingiustizia. La società - diversamente da quello che succede e/o succedeva nelle certe comunità in Sicilia, Calabria, Albania, Tunisia, Marocco - valuta soltanto il fatto accaduto separatamente dai precedenti.
In questa società civile l'individuo non ha paura di esprimersi, di denunciare fatti e ingiustizie subite, perchè in una società civile nessuno ti si scaglierà contro cercando di intimidirti con la violenza, fisica o verbale che sia. Nessuno ti ricorderà che "sei un infame! Hai dimenticato i favori?..." .
In questa società civile l'individuo non ha paura di esprimersi, di denunciare fatti e ingiustizie subite, perchè in una società civile nessuno ti si scaglierà contro cercando di intimidirti con la violenza, fisica o verbale che sia. Nessuno ti ricorderà che "sei un infame! Hai dimenticato i favori?..." .
La discussione non degenerà in violenza perchè non abbiamo a che fare con una comunità non-civile, che non conosce nessuna etica, e il cui obbiettivo è tapparti la bocca, perchè in queste comunità la parola d'ordine è obbedienza.
Queste sono le riflessioni di una giornata grigia quando mi sento canticchiare "Losing my religion" (nonostante le smentite sul significato della canzone, io me la canticchio in quei momenti quando vengo afflitta dalla ipocrisia e dalla malvagità della gente). Mi da una forza pazzesca questa canzone.
Queste sono le riflessioni di una giornata grigia quando mi sento canticchiare "Losing my religion" (nonostante le smentite sul significato della canzone, io me la canticchio in quei momenti quando vengo afflitta dalla ipocrisia e dalla malvagità della gente). Mi da una forza pazzesca questa canzone.
In questa giornata grigia ho cucinato anche un risotto un pò strano con la zucca...
Risotto alla milanese con la zucca
Ingredienti per 3 persone:
250 gr riso carnaroli
2 cucchiai di burro
250 gr zucca
1 cipolla
0,16 gr zafferano
1 bicchiere vino bianco
pepe nero
ca. 1 l brodo vegetale
olio d'oliva
grana padano
Preparazione:
tagliare finemente la cipolla e soffrigerla nel burro e olio d'oliva.
Aggiungere il risotto e mescolare per pochi minuti.
Versare il vino bianco e farlo evaporare.
Aggiungere poi la zucca tagliata a dadini e 2-3 mestoli di brodo vegetale.
Mescolare ogni tanto aggiungendo brodo se necessario.
Diluire nel brodo il zafferano e versarlo nel risotto poco prima di fine cottura assieme ad una noce di burro.
Servire con del grana grattugiato e del pepe nero.
P.s.: ero in tentazione di aromatizzare questo risotto con un pò di rosmarino...
Aggiungere il risotto e mescolare per pochi minuti.
Versare il vino bianco e farlo evaporare.
Aggiungere poi la zucca tagliata a dadini e 2-3 mestoli di brodo vegetale.
Mescolare ogni tanto aggiungendo brodo se necessario.
Diluire nel brodo il zafferano e versarlo nel risotto poco prima di fine cottura assieme ad una noce di burro.
Servire con del grana grattugiato e del pepe nero.
P.s.: ero in tentazione di aromatizzare questo risotto con un pò di rosmarino...
I love this recipe, especially the idea of eating it on a tasty coup which is eatable on itself :). I have good understanding of italian but can't write it without mistakes, therefore, thank you in English for the recipe, the song is meaningful and may God protect us from people who use verbal violence, let alone the physical one... and may we never be indiferent towards this kind of injustice,,, Martin Luther King has a great saying about indiference of the 'good' people towards injustice (verbal assault is one of them)... You are strong with or without the song,,, and believe me, this is not a bucket and a brush to flatter a hipokrit compliment...
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